La trasformazione architettonica del futuro con un focus umano e ambientale

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The architectural transformation of the future with a human and environmental focus

“Da pareti cieche a facciate”: 10 progetti—selezionati tra 439 proposte provenienti da 51 paesi—distribuiti nei 10 distretti della città di Barcellona, celebrano una nuova generazione di architetti impegnati a creare città più accoglienti, efficienti e sostenibili.

Strutture metalliche per favorire la crescita di piante rampicanti, aperture di nuovi balconi e finestre che garantiscono maggiore luce e ventilazione, gallerie addossate alle facciate per ampliare gli spazi e migliorare il comfort termico e acustico, uso di materiali più naturali come rivestimenti ceramici, blocchi di terra e intonaco a calce, spazi specifici progettati per il nidificare di uccelli protetti e insetti impollinatori, pannelli fotovoltaici posizionati strategicamente sulle facciate più soleggiate…

Queste sono alcune delle misure che trasformeranno 10 pareti cieche di Barcellona in 10 facciate piene di vita, arricchendo sia il paesaggio urbano sia la vita quotidiana dei residenti di questi edifici.

Questi 10 progetti, distribuiti nei 10 distretti della città, celebrano una nuova generazione di architetti che lavorano per città più accoglienti, efficienti e sostenibili. Attraverso queste proposte si intravede anche la direzione futura dell’architettura e come ogni trasformazione urbana—per quanto interstiziale—debba essere ripensata con un approccio umano e ambientale.

La riqualificazione delle 10 pareti cieche, precedentemente selezionate per la trasformazione in facciate, nasce da un Concorso Internazionale di Idee rivolto a giovani architetti di tutto il mondo, promosso dal Comune di Barcellona, e rientra nel programma di attività in occasione della designazione di Barcellona come Capitale Mondiale dell’Architettura 2026 da parte dell’UNESCO-UIA. Il Comune di Barcellona—in collaborazione con queste istituzioni e tramite la Fondazione Mies van der Rohe—ha lanciato nel giugno 2024 un bando di successo: in soli due mesi sono arrivate 439 proposte da 51 paesi, dimostrando l’impegno dell’architettura e delle nuove generazioni di architetti nella trasformazione della società.

Le nuove facciate diventeranno uno dei lasciti permanenti di questo evento nella capitale catalana. Inoltre, l’internazionalizzazione del concorso ha creato un precedente: trasformare pareti cieche in facciate viventi indica una nuova strada per la rigenerazione urbana ad alto impatto.

La selezione della giuria

Nel settembre dello stesso anno, le 343 proposte che soddisfacevano tutti i requisiti sono state valutate da una giuria internazionale composta da architetti delle cinque regioni della UIA: Camilla van Deurs (Europa Occidentale), Ali Kural (Europa Orientale), Teddy Cruz (America), Philip F. Yuan (Asia e Oceania), Meriem Chabani (Africa), Grichka Martinetti (supplente), Maria Buhigas (Architetto Capo del Comune di Barcellona) e Anna Ramos (Direttrice della Fondazione Mies van der Rohe). Da questa selezione sono stati scelti 30 finalisti, dai quali sono emersi i 10 progetti vincitori e due menzioni d’onore. Durante la prima metà del 2025, i team vincitori hanno collaborato con l’Istituto Municipale del Paesaggio Urbano e della Qualità della Vita (IMPUiQV) nella redazione dei progetti tecnici, adattandoli alle esigenze del quartiere e dei proprietari degli edifici, e garantendo il rispetto dei requisiti tecnici, normativi e di budget di ogni sito.

La mostra “Da pareti cieche a facciate”

Come fase preliminare a questa trasformazione architettonica di Barcellona e in vista della Capitale Mondiale dell’Architettura 2026, l’ex sede della Casa Editrice Gustavo Gili ospita la mostra De mitgeres a façanes (Da pareti cieche a facciate), che documenta l’intero processo: dal lancio del concorso internazionale di architettura fino alla redazione dei progetti delle 10 proposte vincitrici. Un’occasione unica per scoprire l’architettura come strumento trasformativo che migliora la vita quotidiana dei cittadini.

La mostra è visitabile gratuitamente fino al 14 dicembre, dal giovedì alla domenica.

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