Manifesto
ecologie + sfide creative
TERRASZA è l’emblema di un balcone o di un giardino dove riposare, ma anche di un angolo dove lavorare, in armonia con la natura. Degli spazi esterni, delle piazze, delle strade dove la gente si incontra. È parlare della società che svolge le sue attività quotidiane in quell'”interno soleggiato” che conosciamo come spazio pubblico: un campo visibile di energia in continua trasformazione.
Molti architetti e designer hanno contribuito a riempire di bellezza questa geografia contrastante di conglomerati storici e geometrie disegnate, ma quali sono le sfide attuali che li spingono ad affrontare l'attuale panorama di emergenza climatica in cui viviamo? Quali sono le politiche e le strategie che architetti, designer e produttori sono disposti ad attuare per confrontarsi attivamente con il futuro del nostro Pianeta?
TERRASZA si propone come piattaforma di dialogo e riflessione per riunire aziende e professionisti – architetti, designer, ricercatori e esperti multidisciplinari specializzati nello studio dell'attività umana, artisti di differenti discipline - e condividere le loro competenze, esperienze, risultati ma anche dubbi e preoccupazioni sul futuro che stanno investigando, immaginando e creando oggi nei loro rispettivi campi.
TERRASZA focalizza i suoi obiettivi sulla generazione di nuove sinergie e scambi in cui contemplare, da una visione transdisciplinare, risposte e soluzioni ad alcuni interrogativi:
• come concepiamo lo spazio esterno dopo l'esperienza della passata crisi pandemica e dell'allarmante clima attuale?
• possiamo continuare a ignorare questa situazione e tenere il mondo della creatività all'oscuro di questa realtà emergenziale?
• come affronta l'industria del mobile l'attuale crisi ambientale al di là della produzione di materiali riciclati?
• quali sono le sue sfide per mantenere un mercato in grado di far fronte alle condizioni attuali?
• quali invenzioni o manufatti vengono progettati su scala industriale?
• come agiscono i designer e gli architetti del futuro al di là dell'estetica?
• quale identità e funzione danno agli spazi esterni?
• come viene inteso e difeso lo spazio pubblico in un momento in cui assistiamo alla sua privatizzazione?
Ogni giorno troviamo la parola sostenibile usata via via con diverse accezioni, come slogan del mercato, payoff di un marchio, garanzia di sensibilità e azione delle aziende di fronte al cambiamento climatico. Ma è sufficiente? È tutto vero? E quali sono i reali contributi che il mondo dell'industria e del design sta dando?
Le attuali strategie incentrate sulla sostenibilità attuate dalle aziende private non sono sufficienti. La parola stessa sostenibilità è ormai superata. Sono necessarie ecologie alternative lungimiranti sia per lo spazio esterno privato sia per quello pubblico, nel quale in particolare le attività commerciali e ricreative possono interferire con la fruizione dello spazio pubblico da parte di tutte e tutti.